Italia! Il più bel paese del mondo

Discussion in 'Sezione Italiana' started by Air-Base, Apr 3, 2017.

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  1. Sapete che io sono quello dalle domande assurde. quando c'è una domanda che mi frulla per la testa non riesco, proprio non ci riesco a tenerla dentro anche se tappo tutti gli orifizzi della mia testa bacata, lei trova il modo di uscire.
    Da questa mattina quando sono entrato in questo sito mi frulla per l'appunto un quesito, che non mi lascia in pace.
    Dando per scontato che le regole qui siano le stesse che cerano nel forum Italiano, quindi niente doppi post eccetera eccetera, e che i moderatori siano tutti inglesi, la mia domanda è:
    Se io scrivessi qualcosa di offensivo che apparentemente non lo è, o meglio non è una parolaccia ma ha lo stesso una valenza offensiva ad esempio " figlio di una passeggiatrice di strada" che tutti noi sappiamo benissimo Qual'è il significato e a quale parolaccia si può abbinare. Il moderatore inglese, che non ha una grande padronanza della nostra lingua o che non percepisce una frase simile come un offesa verbale come può moderare e quindi intervenire?
    Ora voi tutti sapete che io non sono il tipo e non l'ho mai usato questo tipo di linguaggio, ma la mia domanda è scaturita dal fatto che questa mattina quando ho scritto il primo post in questo forum è uscita la scritta che intuitivamente ho tradotto in "il tuo messaggio è stato approvato dal moderatore" il che mi è sembrato molto un messaggio registrato.
    Quali sono le vostre opinioni?
    Grazie a tutti per la pazienza e vi auguro una buona giornata.
     
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  2. embriaco

    embriaco User

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    « "O frati," dissi, "che per cento milia

    perigli siete giunti a l'occidente,
    a questa tanto picciola vigilia

    d'i nostri sensi ch'è del rimanente
    non vogliate negar l'esperïenza,
    di retro al sol, del mondo sanza gente.

    Considerate la vostra semenza:
    fatti non foste a viver come bruti,
    ma per seguir virtute e canoscenza". »
    ...

    .. L’Ulisse dantesco è un viaggiatore che cerca soltanto il nuovo, anzi l’ignoto, senza alcun desiderio di fare ritorno. In Dante né il desiderio del figlio, né la pietà verso il padre, né l’affetto nei riguardi di Penelope, possono trattenere il viaggiatore Ulisse. Quindi nella visione dantesca, Ulisse è colui che si è spinto, da uomo, oltre ogni limite, fino ad arrivare alla morte. E’ ormai un uomo che ha smarrito ogni senso della dimora, per il quale l’erranza è divenuta l’unica, la sola forma di vita, senza più neppure il ricordo di una casa ove tornare, senza più neppure il piacere della sosta.
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    Henri Cartier-Bresson, Paris, 1958
    Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
    E i nostri amori
    Me lo devo ricordare
    La gioia veniva sempre dopo il dolore
    Venga la notte suoni l’ora
    I giorni se ne vanno io rimango
    Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
    Mentre sotto
    Il ponte delle nostre braccia passa
    L’onda stanca degli eterni sguardi
    Venga la notte suoni l’ora
    I giorni se ne vanno io rimango
    L’amore se ne va come quest’acqua corrente
    L’amore se ne va
    Com’è lenta la vita
    E come la Speranza è violenta
    Venga la notte suoni l’ora
    I giorni se ne vanno io rimango
    Passano i giorni e passano le settimane
    Né il tempo passato
    Né gli amori ritornano
    Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
    Venga la notte suoni l’ora
    I giorni se ne vanno io rimango
    Guillaume Apollinaire

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    Last edited: Apr 20, 2017
  3. Buon giorno a tutti
     
    -Rita4-, miki1570 and embriaco like this.
  4. embriaco

    embriaco User

    ciao lupo, infatti non sei il tipo.... sicuramente il moderatore "guarda" tutti i nostri post.....approfondisce ed interviene in relazione al tipo di post....ieri, per esempio, ho pubblicato alcuni post su airpupazzi, titina e nobile, filo sganga e dittatore coreano e relativi parenti..... bene, l'ultimo mi è stato cancellato in quanto "politico".....pur se satirico....
    altra cosa non tollerata sono l'uso di altre lingue al di fuori della inglese nel resto del forum...
    Se ci saranno interpretazioni errate si chiariranno....
    ciao e buona giornata
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    “E’ una curiosa creatura il passato” di Emily Dickinson

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    E’ una curiosa creatura il passato
    ed a guardarlo in viso
    si può approdare all’estasi
    o alla disperazione.
    Se qualcuno l’incontra disarmato,
    presto, gli grido, fuggi!
    Quelle sue munizioni arrugginite
    possono ancora uccidere!
    Emily Dickinson
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    Last edited: Apr 20, 2017
  5. djstach

    djstach User

    miki1570 e molte persone non si elencano... :)
     
  6. -Rita4-

    -Rita4- User

    buon pomeriggio a tutti,ciaoooooo!!:):D
     
    LupoAlberto2, embriaco and miki1570 like this.
  7. embriaco

    embriaco User

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    DEL MARITO E DEL PAPPAGALLO.
    « Un dabben uomo aveva una bella moglie, e l’amava con tanta passione che non perdevala quasi mai di vista. Un giorno in cui affari urgenti costringevanlo ad allontanarsi da lei, recossi in un sito ove si vendevano uccelli d’ogni sorta, e comperò un pappagallo, che non solo parlava assai bene, ma aveva anche il dono di riferire tutto ciò che in sua presenza si facesse; portatoselo in una gabbia a casa, e pregata la moglie a metterlo nella sua stanza, e prenderne cura durante il viaggio che stava per intraprendere, se ne partì.
    « Al suo ritorno, non mancò d’interrogare il pappagallo sulle cose avvenute nella di lui assenza; e l’uccello gli manifestò tai fatti, che gli porsero motivo di fare gravissimi rimproveri alla moglie. Questa credè che qualcuna delle sue schiave l’avesse tradita, ma elleno giurarono tutte d’esserle state fedeli, e convennero che solo il pappagallo era stato l’autore di quei cattivi rapporti.
    « Ferma in tale opinione, cercò la donna in pensiero un mezzo di distruggere i sospetti del marito e vendicarsi nel medesimo tempo del pappagallo; ed in brevo lo trovò: essendo partito il marito per un viaggio d’un giorno, ella comandò ad una schiava di far girare tutta la notte, sotto la gabbia dell’uccello, un mulino a mano; ad un’altra di versar acqua in forma di pioggia dall’alto della gabbia; e ad una terza di prendere uno specchio, e girarlo davanti agli occhi del pappagallo, a destra ed a sinistra, al lume d’una candela; le schiave impiegarono con somma destrezza gran parte della notte ad eseguire gli ordini della padrona.
    « Tornato al domani, il marito interrogò nuovamente il pappagallo su quanto si fosse fatto in sua assenza; l’uccello rispose: — Mio buon padrone, i lampi, il tuono e la pioggia mi hanno incomodato tutta la notte, sì che non posso dirvi quanto ne abbia sofferto. » Il marito, il quale ben sapeva che in quella notte non aveva piovuto, nè tuonato, persuaso che il pappagallo, non dicendo in questo la verità, non gliel’avesse detta neppure a proposito della moglie, indispettitosi, e cavatolo dalla gabbia, lo buttò sì bruscamente al suolo che l’uccise. Ma poi seppe da’ vicini che il povero pappagallo non aveva mentito parlandogli della condotta di sua moglie; talchè si pentì d’averlo ammazzato. »
    Qui Scheherazade, avvedendosi ch’era giorno, si fermò; ma Dinarzade le disse: — Tutto ciò che tu mi racconti, o sorella, è sì svariate, che mi sembra non esservi cosa più dilettevole. — Vorrei continuare a divertirti, » rispose quella; « ma non so se il sultano, mio padrone, me ne concederà il tempo. » Schahriar che non sentiva minor piacere di Dinarzade ad udire la sultana, si alzò, e passò la giornata senza ordinare al visir di farla morire.
    NOTTE XV
    Non fu Dinarzade in questa meno esatta delle precedenti notti a svegliare Scheherazade, e pregarla a narrarle uno de’ bei racconti che sapeva. — Suora mia, » rispose la sultana, « sono a darti tale soddisfazione. — Aspettate, » l’interruppe il sultano; « finite il colloquio del re greco col suo visir, a proposito del medico Duban, e poi continuerete la storia del pescatore e del genio. — Son tosto ad obbedirvi, sire, » ripigliò Scheherazade; « subito proseguì in cotal guisa:
    « Quando il re greco, » disse al genio il pescatore, « ebbe terminata la storia del pappagallo, soggiunse: — E voi, visir, per l’invidia che concepiste contro il medico Duban, il quale non v’ha fatto alcun male, vorreste la sua morte; ma me ne guarderò bene, per tema di avermene a pentire, come accadde a quel marito dopo aver ucciso il suo pappagallo. » Il maligno visir troppo era interessato alla perdita del medico per ristarsi dal suo proposito. — Sire, » replicò dunque, « la morte del pappagallo era di poca importanza, e non so se il suo padrone lo avrà pianto a lungo. Ma perchè mai il timore di opprimere l’innocenza v’impedirà di far morire il medico? Non basta forse l’accusa di voler attentare alla vostra vita, per autorizzarvi a privarlo della sua? Quando si tratta di garantire i giorni d’un re, un semplice sospetto deve sembrar certezza, e val meglio sagrificare l’innocente che salvare il reo. Ma, o sire, non si tratta qui d’una cosa incerta; il medico Duban vuole assassinarvi. Non l’invidia m’aizza contro di lui, bensì l’interesse solo che prendo alla conservazione di vostra maestà; è il mio zelo che m’induce a darvi un avviso di sì alta importanza. Se è falso, merito di essere punito nel modo stesso onde una volta fu castigato un visir. — Che cosa aveva fatto costui, » chiese il re greco, « per esser meritevole di castigo? — Eccomi, » rispose il visir, « ad esaudire vostra maestà; abbiate, se v’aggrada, la bontà di ascoltarmi.
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    Classe: Mammiferi
    Ordine: Artiodactyla
    Specie: Alces alces
    Famiglia: Cervidae
    Stato conservazione: rischio minimo (LC)


    Caratteristiche
    Con un’altezza al garrese che raggiunge i 2,30 m e un peso di 600 kg (400 kg nelle femmine), l’alce è il più grande cervide esistente. Presenti solo nei maschi, le corna (o “palchi”) sono le più grandi fra i mammiferi e possono pesare fino a 35 kg. Ogni anno, in inverno, l’animale le perde e rimane per un breve periodo senza; i palchi ricominciano a crescere in primavera e raggiungono il pieno sviluppo in estate, quando sono sfoggiati per conquistare le femmine. L’alce è originario di Europa e Asia ma quasi 100mila anni fa raggiunse l’America attraverso lo Stretto di Bering. Attualmente è diffuso nelle foreste boreali e nelle zone di taiga e tundra-subalpina di tutto l’emisfero settentrionale.
    Comportamenti

    È un animale principalmente solitario che si nutre di erba, germogli e licheni individuati con il potente olfatto anche sotto 70 cm di neve. La presenza dell’alce è fondamentale per gli habitat in cui vive poiché, mangiando ogni giorno fino a 20 kg di cibo e calpestando continuamente il terreno, tiene sotto controllo la crescita della vegetazione, che contribuisce anche a concimare con le feci e l’urina. Inoltre, rappresenta una preda fondamentale per orsi, lupi e puma. Gli alci possono nuotare anche per 20 km e sono ottimi corridori, che raggiungono picchi di velocità di 60 km/h. Solitamente le femmine danno alla luce un solo cucciolo, che diventa indipendente entro i 5 anni, ma non sono rari i parti gemellari. L’aspettativa di vita in natura va dagli 8 ai 15 anni di età.
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    La fiaba

    C’era una volta una lepre, che se ne girellava tranquilla ai margini del bosco. Fu un attimo, e si ritrovò circondata dal branco di Rufus, sette lupi terribili e sempre affamati guidati dal sanguinario Rufus. La lepre, veloce e agile, scappò saltellando tra i lupi che si gettarono al suo inseguimento. Col cuore in gola, sentiva che i sette lupi le erano sempre più vicini, avvertiva il loro ansimare.
    Riuscì a passare in un cespuglio, poi a infilarsi nella boscaglia, facendo perdere le sue tracce.
    Per il momento, era al sicuro, ma sapeva che, con il suo infallibile fiuto, Rufus l’avrebbe trovata e presto si sarebbe trovata ancora circondata dai lupi. Doveva inventarsi qualcosa.
    Proprio in quel momento comparve un’alce, enorme, maestosa e con due corna che sembravano due alberi, tanto erano grandi.
    “Alce, mi devi aiutare”, disse la lepre con il fiatone.
    “Hai la tosse, lepre?”, rispose l’alce, sentendo che la lepre respirava male.
    “No, alce, mi stanno inseguendo i sette lupi del branco di Rufus”.
    L’alce alzò un sopracciglio. I sette lupi del branco di Rufus. Caspita!
    “Nasconditi tra le mie corna, lepre, salta su”.
    Ci mise un secondo, la lepre, a salire in groppa all’alce e a celarsi dietro le corna, da dove impaurita sentì arrivare Rufus e il suo branco.
    Rufus parlò con la sua voce grave: “Alce, ci è appena scappata una lepre”.
    “Lepre, lepre”, ripetevano gli altri lupi.
    “A Rufus e al suo branco nessuno può fuggire”.
    “Nessuno, nessuno”.
    “Tu, alce, l’hai vista passare?”.
    “Passare, passare”.
    L’alce, mordicchiò lentamente una foglia, la sputò e rispose: “Non ho visto nessuno”.
    “Occhio, alce, occhio”, la avvertì Rufus.
    “Occhio, alce, occhio”, ripeterono gli altri.
    “Siamo in sette e abbiamo fame”.
    “Fame, fame”.
    “Una lepre o un’alce, ma noi mangeremo”.
    “Mangeremo, mangeremo”.
    I lupi si avvicinarono all’alce, ringhiando. L’alce, che sentiva la lepre tremare tra le sue corna, mordicchiò con calma un’altra foglia, la sputò, poi rispose: “Io non ho visto nessuna lepre. Capisco che io sono sola e voi siete in sette, e certamente se mi attaccherete soccomberò. E sei di voi mi mangeranno”.
    “Perchè dici sei? Noi siamo sette!”
    “Sette, sette”.
    “Perchè al primo che mi attaccherà darò tante di quelle cornate che gli staccherò tutti i denti. Tutti. Sei di voi mi mangeranno, forse, ma il primo che mi attaccherà si ritroverà senza denti e mangerà brodo e semolino tutta la vita. Io sono pronta”.
    Rufus guardò gli altri lupi e comandò: “Attaccate, attaccate”.
    E loro risposero: “Prima il capo, il capo”.
    “Attaccate, attaccate”.
    “Il capo, il capo”.
    “Attaccate, attaccate”.
    “Il capo, il capo”.
    I lupi si guardarono. Rufus rivolse lo sguardo altrove e disse “Non ci piace la carne di alce”.
    “Non ci piace, non ci piace”.
    “La carne di alce è pessima”.
    “Pessima, pessima”.
    “Abbiamo già perso troppo tempo”.
    “Tempo, tempo”.
    I lupi seguirono Rufus nella boscaglia. La lepre rimase ancora un po’ tra le corna, per sicurezza, poi salutò l’alce e si inoltrò nel bosco, ovviamente dalla parte opposta rispetto a Rufus. L’alce riprese a mordicchiare foglie.
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    bevionem liv 81 bandiera italiana saggio osservatore della flotta e della vita reale.
     
    Last edited: Apr 21, 2017
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  8. BLONDI2011

    BLONDI2011 User

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    Ciao Miki:) BLONDI2011: livello 85,Country Polonia,bandiera USA Texas;)
     
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  9. embriaco

    embriaco User

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    Archimede: vita e opere principali

    Archimede: vita, opere e scoperte dello scienziato, nonché matematico, italiano
    ARCHIMEDE: VITA E OPERE - Il matematico e fisico Archimede è nato a Siracusa nel 287 a.C. e morto nel 212 a.C. Figlio di un astronomo di nome Fidia, ha compiuto la maggior parte dei suoi studi ad Alessandria con i continuatori di Euclide. Tornato a Siracusa, ha mantenuto contatti e scambi di informazioni scientifiche con i matematici alessandrini, in modo particolare Eratostene, Conone di Samo e Dositeo. Ha svolto la sua attività di matematico e inventore sotto la protezione di Gerone, tiranno di Siracusa. Si racconta che durante il saccheggio di Siracusa, un soldato romano, non rispettando gli ordini impartiti dal console Marcello, ha ucciso il grande scienziato mentre era intento nei suoi calcoli.



    BIOGRAFIA DI ARCHIMEDE - Gli studi di Archimede abbracciano vasti campi della scienza, ma la sua fama resta legata principalmente alle scoperte di geometria e alle scoperte di idrostatica. Tra le molte sue opere, che sono pervenute nel testo originale greco o attraverso traduzioni latine e arabe, si possono ricordare "Dell'equilibrio dei piani", trattato di statica di cui restano solo due libri, nel quale, riprendendo il metodo assiomatico utilizzato da Euclide per la geometria, Archimede determina i centri di gravità o baricentri di molte figure e stabilisce la legge di equilibrio delle leve. Nel trattato "Sui corpi galleggianti", pone le basi dell'idrostatica dimostrando il famoso principio ancor oggi legato al suo nome. L'opera contiene molte proposizioni relative al peso specifico e una serie di teoremi sulle condizioni di equilibrio di corpi immersi nell'acqua.



    [​IMG]ARCHIMEDE, VITA DELLO SCIENZIATO - Gli studi dedicati alla geometria piana sono esposti soprattutto nelle opere "Sulla misura del cerchio" e "Delle spirali". Nella prima, parte da considerazioni sui poligoni regolari inscritti e circoscritti a un cerchio, ottenuti raddoppiando il numero dei lati di un esagono fino a novantasei per alcune dimostrazioni sul valore del rapporto tra circonferenza e diametro. Nella seconda, descrive numerose proprietà della curva detta appunto spirale di Archimede. Tuttavia i risultati di maggior interesse sono raggiunti nell'opera "Della sfera e del cilindro", la più nota durante tutta l'antichità. Usando con rigore il metodo di esaustione, Archimede riesce a determinare l'area della superficie sferica e a dimostrare in particolare il teorema sul rapporto tra il volume della sfera e quello del cilindro a essa circoscritto.



    ARCHIMEDE, VITA E SCOPERTE - Nel breve trattato di aritmetica "L'arenario" delinea un metodo per esprimere numeri grandi, come quello dei granelli di sabbia necessari per riempire l'intero globo celeste, riuscendo a evitare la difficoltà imposta al problema dal sistema di numerazione posseduto dai Greci. Ciò facendo espone, in antitesi al pensiero di Aristarco, varie considerazioni sulle dimensioni dell'universo e calcola il diametro del Sole. Tra gli altri scritti di Archimede, grande importanza riveste "Il metodo", frammento di una sua opera dedicata a Eratostene, rinvenuto nel 1906 in un palinsesto conservato a Costantinopoli. Esso rivela, con grande chiarezza, come Archimede, pur valendosi del metodo di esaustione per procurare alle proprie scoperte una base logicamente sicura, preferisse ricorrere a considerazioni intuitive, di carattere misto matematico e meccanico, nella fase di ricerca. Tale procedimento, analogo nell'aspetto matematico a quello che, molti secoli più tardi, verrà adottato dagli analisti del Seicento, consiste nel considerare superfici e volumi come somme di un numero infinito di elementi infinitamente sottili e nell'immaginare le figure pesanti col peso concentrabile nel loro baricentro.



    ARCHIMEDE, OPERE SCIENTIFICHE - Le invenzioni meccaniche di ordine pratico hanno avuto, nell'insieme dell'attività di Archimede, un ruolo episodico, come prova il fatto che nessuna delle sue opere riguarda tali invenzioni. Fra le molte a lui attribuite, per le quali è difficile separare la realtà dalla leggenda, si citano: la coclea, usata per il sollevamento dell'acqua destinata all'irrigazione, un complesso sistema di leve, argani, verricelli per il varo di una nave di eccezionale grandezza e il celebre planetario nel quale un complicato gioco di ingranaggi permetteva la raffigurazione del moto degli astri.



    ARCHIMEDE E LE INVENZIONI - Gli studi di Archimede hanno avuto un'influenza notevole nella storia della scienza, sia nell'antichità quando si prese a modello soprattutto il rigore delle sue dimostrazioni, sia nel Rinascimento quando le sue opere, pubblicate in versioni o nel testo originale, furono oggetto di grande interesse per coloro che fondarono la moderna scienza sperimentale. Archimede è considerato il più grande genio matematico di tutti i tempi e i suoi studi furono tali da costituire l’avvio al moderno calcolo infinitesimale. Le sue applicazioni lo pongono tra i matematici più arguti di tutti i tempi.



    POSTULATO DI ARCHIMEDE: Date due grandezze geometriche esiste sempre una grandezza multipla di una che è maggiore dell'altra.

    PRINCIPIO DI ARCHIMEDE: Un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso il piano a pressione relativa nulla, quindi, nel caso più comune, verso l'alto, pari al peso di fluido spostato. Questo principio trova la sua applicazione più importante nello studio dell'equilibrio dei galleggianti. Su esso si basa anche il principio di funzionamento della cosiddetta bilancia di Archimede, detta più comunemente bilancia idrostatica, usata per la misura della densità di un corpo.
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    Archimede e la corona di Gerone

    La leggenda vuole che Archimede, famoso studioso nato a Siracusa nel 287 a.c., scoprisse il principio di galleggiamento dei corpi mentre faceva il bagno in una tinozza.



    1. Egli notò infatti,che mentre il suo corpo affondava, il livello dell'acqua saliva. Ciò gli diede l'idea per risolvere un problema che da un po' di tempo lo assillava.
    2. Gerone, tiranno di Siracusa, si era fatto costruire da un orafo una corona tutta d'oro. Non sicuro però dell'onestà dell'orafo, chiese ad Archimede di scoprire se la corona fosse veramente di oro massiccio o non fosse piuttosto in parte d'argento.
    3. Archimede meditò a lungo su come dimostrare ciò che gli veniva chiesto.
    Egli prese due corpi dello stesso peso della corona, uno tutto d'oro e l'altro d'argento.
    4. Riempì d'acqua un contenitore, immerse l'oggetto d'oro e raccolse l'acqua traboccata: l'acqua raccolta era pari al volume dell'oggetto d'oro.
    Fece la stessa cosa con l'oggetto d'argento: la quantità di acqua traboccata era maggiore di quella traboccata prima.
    5. Rifece quindi lo stesso procedimento con la corona: la quantità di acqua traboccata in questo caso era maggiore di quella traboccata dopo aver immerso l'oggetto d'oro e minore di quella traboccata dopo aver immerso l'oggetto d'argento: la corona quindi conteneva sia oro che argento.
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    Archimede Pitagorico
    Nome:
    Archimede Pitagorico (in inglese Gyro Gearloose)
    Città:
    Paperopoli
    Prima apparizione nei fumetti:
    nella storia Gladstone's terrible secret (Paperino e l’amuleto del cugino Gastone) di Carl Barks del 1952.
    Segni particolari:
    è un “papero da laboratorio” che trascorre ore nella sua officina. Straordinariamente intelligente e creativo, sprizza sempre energia positiva e non esita ad aiutare gli amici quando hanno bisogno di lui.
    Descrizione

    Creato da Cark Barks, Archimede è una vera benedizione per Paperopoli. Genio tuttofare e inventore di ogni cosa, Archi è infatti il fornitore ufficiale di tecnologia di Paperinik e zio Paperone: due "cittadini" un po' fuori dal comune! Aiutato dal robottino Edi, che lui stesso ha costruito, Archimede passa le giornate in laboratorio, dedicandosi anima e corpo alla sua passione, cercando nuovi modi per fare di questo mondo un posto migliore. Benché a prima vista possa sembrare distratto e un po' disadattato, il buon vecchio Archimede possiede in realtà le doti che tutti dovrebbero avere: semplice e genuino, è capace di farsi in quattro per un amico, lavorando anche gratis se necessario. Forse è proprio qui che sta la vera genialità di Archi: se ci comportassimo tutti come lui, il mondo sarebbe davvero un posto migliore!
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    Trackplus, liv 84 bandiera italiana
    [​IMG] gran tabelliere e collante della flotta italiana
     
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  10. -Rita4-

    -Rita4- User

    buona mattina a tutti!!:):):)
     
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  11. embriaco

    embriaco User

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    Eurialo e Niso
    La notte era chiara, la Luna un grande lume
    Eurialo e Niso uscirono dal campo verso il fiume.
    E scesero dal monte lo zaino sulle spalle,
    Dovevano far saltare il ponte a Serravalle.

    Eurialo era un fornaio e Niso uno studente,
    Scapparono in montagna all'otto di Settembre
    I boschi già dormivano, ma un gufo li avvisava
    C'era un posto di blocco in fondo a quella strada.

    Eurialo disse a Niso asciugandosi la fronte
    "Ci sono due tedeschi di guardia sopra al ponte."
    La neve era caduta e il freddo la induriva
    ma avevan scarpe di feltro, e nessuno li sentiva.

    Le sentinelle erano incantate dalla Luna,
    Fu facile sorprenderle tagliandogli la fortuna,
    Una di loro aveva una spilla sul mantello,
    Eurialo la raccolse e se la mise sul cappello.

    La spilla era d'argento, un'aquila imperiale
    Splendeva nella notte più di un aurora boreale.
    Fu così che lo videro i cani e gli aguzzini
    Che volevan vendicare i camerati uccisi.

    Eurialo fu bloccato in mezzo a una pianura,
    Niso stava nascosto coperto di paura
    Eurialo lo circondarono coprendolo di sputo,
    A lungo ci giocarono come fa il gatto col topo.

    Ma quando vide l'amico legato intorno a un ramo,
    Trafitto dai coltelli come un San Sebastiano
    Niso dovette uscire, troppo era il furore
    Quattro ne fece fuori prima di cadere.

    E cadde sulla neve ai piedi dell'amico,
    E cadde anche la Luna nel bosco insanguinato,
    Due alberi fiorirono vicino al cimitero,
    I fiori erano rossi, sbocciavano d'inverno.

    La notte era chiara, la Luna un grande lume
    Eurialo e Niso uscirono dal campo verso il fiume.
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    Last edited: Apr 27, 2017
  12. topgun123

    topgun123 User

  13. embriaco

    embriaco User

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    Un ruolo da protagonista che va avanti da secoli……

    Dal 1500 ad oggi il chinotto ha catalizzato l’attenzione e la curiosità di molti estimatori.
    Dai navigatori che lo consideravano un prezioso e rinvigorente amuleto contro i malanni alle golose e tradizionali trasformazioni che lo hanno caratterizzato come souvenir d’eccellenza del territorio savonese fino all’intramontabile icona della bibita che ha coinvolto ed ammaliato tutte le generazioni dal 1930 ad oggi.
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    Chi è l’inventore della bevanda al Chinotto?
    E’ proprio un mistero, ancora oggi non si conosce il vero inventore di questa bibita che nel corso del tempo ha attirato a sé sempre più persone: alcuni sostengono che sia stata inventata nel 1932 dalla San Pellegrino, che ne è la principale produttrice; una differente ipotesi è che sia stato prodotto dalla azienda Neri di Capranica (VT) nel 1949. Altri affermano che la formula industriale fu inventata presso i laboratori della Costantino Rigamonti , il cui proprietario divenne successivamente presidente della Recoaro: si pensa infatti che proprio Emilio Rigamonti inventò la formula del chinotto a cavallo della guerra, nei laboratori della Costantino Rigamonti in via Poerio 39 a Milano. La formula fu dapprima proposta alla Neri e successivamente alla Recoaro, con un accordo di acquisizione di una minoranza della società di cui Emilio Rigamonti fu Presidente almeno fino alla metà degli anni Sessanta.
    La San Pellegrino riuscì a imitare la formulazione originaria solo successivamente.
    Il chinotto Recoaro si guadagnò la sua fama di alternativa nazionale alla Coca Cola con il famoso slogan pubblicitario ‘L’altro modo di bere scuro’, e con un’ etichetta che evidenziava il tricolore.
    Intorno al 1950 il chinotto più diffuso era quello prodotto dalla Recoaro.[​IMG]
    Dai fasti autarchici e nazionalisti all’originale e briosa freschezza dei mitici anni 50’
    Bibita dissetante, aperitivo intellettuale, digestivo maturo, ricetta unica per cocktail da intenditori, Il chinotto è una scelta al di fuori degli schemi, non solo per originalità ma soprattutto per gusto e tradizione.
    Il chinotto è sintomo di un’identità e di uno stile vero, ricercato ma al tempo stesso naturalmente semplice……l’intramontabile fascino italiano al di sopra delle mode……
    Il chinotto ha influenzato le abitudini e i costumi sociali e come tutti i rituali sociali, anche quello del chinotto disponeva di un proprio apparato cerimoniale, in grandissimo uso fino a metà del Novecento, che consisteva in appositi servizi, in vetro artistico, di tradizione altarese, o in ceramica dal caratteristico stile bianco blu, realizzati nelle manifatture di Albissola e nelle famose icone vintage degl’anni 50’.
    Oggi il chinotto è stato riscoperto come fenomeno “cult”, che suscita grande simpatia nei confronti di pubblico trasversale sia giovane che maturo: dai cultori dell’ eccellenze agroalimentari, ai turisti e croceristi in cerca di nuovi sapori ed emozioni da portare a casa, fino ad associazioni di Fan del chinotto e blogger incuriositi dai fenomeni “vintage” e di costume, non solo gastronomico: infatti il chinotto ha contaminto diverse sfere artistiche da quella musicale e ricordiamo il gruppo degli Skiantos e Funkestein SV alla letteratura con Stefano Benni e il suo ”Il marziano innamorato” e Francesco Guccini con ”Un disco dei Platters”, in pittura troviamo Federica Agostini con il suo dipinto a tecnica mista ”Il Chinotto”, in cinematografia Marco Antonio Paninel 1999 presentò un cortometraggio dal titolo ”Chinotto” e gli imperdibili fumetti.
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    Fantastici Quattro

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    Parlerò ora di un fumetto che più di molti altri ha causato uno sviluppo nel mondo del fumetto americano e poi mondiale. Sono i Fantastici Quattro, fumetto creato dalla mitica coppia Stan Lee per i testi e da Jack Kirby per i disegni nel novembre 1961 per la Marvel Comics sul numero uno della testata omonima. La creazione di questi personaggi come ho detto creerà una nuova era nel campo dei fumetti, per la prima volta viene espresso il concetto di super eroi con super problemi.
    Questo significava che i supereroi pur avendo dei super poteri con cui potevano fare cose inimmaginabili erano soggetti pure loro a problemi che potevano affliggere le persone comuni, come problemi di soldi, non trovare lavoro, avere problemi con la ragazza o con la moglie eccetera, questo contribuì a far si che questo nuovo genere di super eroi andasse per la maggiore, dato che l’uomo comune poteva identificarsi in loro, diversamente dai super eroi del passato, come Superman o Batman.
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    Tornando a coloro a cui questo sito è intestato ve li presenterò in breve per poi andare nei dettagli, come dice il nome erano quattro, tre uomini e una donna tutti americani. Reed Richards alias Mister Fantastic, Ben Grimm alias la Cosa, Johnny Storm alias la Torcia Umana e Sue Storm alias la Donna Invisibile. I poteri di costoro sono per Mister Fantastic la capacità di allungare, assottigliare o ingrandire o modificare in qualsiasi cosa voglia praticamente ogni parte del suo corpo detto anche l’uomo di gomma per queste sue capacità, una forza smisurata per la Cosa capace di sollevare sino a 100 tonnellate, la capacità di volare e di infiammarsi di avere controllo sul fuoco e la capacità di creare oggetti fatti di fuoco per la Torcia Umana e per la Donna Invisibile come dice il nome la capacità di diventare invisibile oltre quello di creare campi di forza invisibili e oggetti fatti appunto di forza invisibile.
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    plastic man
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    Torcia Umana degli anni ’40
    Ora c’è da fare una disquisizione su questi quattro personaggi dato che alcuni ne tacciano l’originalità, questo perché nel campo dei fumetti e della letteratura fantastica esistevano personaggi con le caratteristiche simili alle loro. La figura dell’Uomo Invisibile esisteva da anni prima della creazione del quartetto basti pensare all’omonimo romanzo di H. G. Wells, questo per quel che riguarda la Donna Invisibile, per quanto riguarda invece la Torcia Umana negli anni 40 esisteva un personaggio con lo stesso nome e gli stessi poteri sempre creato nei fumetti Marvel solo che non era un essere umano ma un androide invece per quel che riguarda la Cosa si fanno risalire le sue radici al personaggio creato da R.L. Stevenson nel romanzo Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde appunto al protagonista del romanzo omonimo dato che a volte la Cosa da creatura massiccia fatta di una sostanza simile alla pietra di colore arancione ritornava al suo stato umano e infine per Mister Fantastic si cita un super eroe degli anni 40 di nome Plastic Man che aveva poteri praticamente uguali a quelli del suddetto Mister Fantastic. A differenza della Torcia Umana non veniva dai fumetti Marvel, poi con gli anni diventeà della DC.
    Questa è una corrente ma ne esiste anche un’altra nella quale si sostiene che Jack Kirby avesse utilizzato dei personaggi da lui creati in una sua precedente serie gli Esploratori dell’Ignoto di fine anni 50 in cui perlomeno due dei personaggi sono da collegarsi ai Fantastici Quattro.
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    esploratori dell’ignoto
    Gli Esploratori dell’Ignoto erano quattro personaggi tutti uomini con delle abilità particolari ma senza super poteri che vivevano avventure fantascientifiche e che grazie alle loro abilità riuscivano sempre a risolvere: invasioni aliene, scienziati pazzi, creature mostruose ed altro erano il pane di questi quattro personaggi che,come il quartetto dei supereroi, indossavano delle tute a due colori come costume e questi erano uguali ai colori delle tute indossate dai FQ nel loro primo numero e avevano il viso scoperto.
    Come ho detto prima perlomeno due degli Esploratori avevano caratteristiche simili a quelle dei Fantastici Quattro Rocky Davis e Prof Haley. Il primo è un ex campione di pugilato dall’aspetto un po’ simile a quello della Cosa nelle sue vesti umane è un duro come la Cosa ed anche la Cosa è specialista nella lotta.
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    Ben Grimm
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    rocky davis
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    prof haley
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    reed richards
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    ace morgan
    Prof Haley invece come dice il nome è uno scienziato come Mister Fantastic, anche lui come aspetto ha qualcosa di Reed Richards anche se poco, esiste poi un’altro degli Esploratori dell’Ignoto, Ace Morgan che è un asso dell’aviazione come la Cosa.
    Cosa ci sia di vero in queste due ipotesi bisognerebbe chiederlo a Jack Kirby se fosse ancora vivo o a Stan Lee, sicuramente l’analogia di Mister Fantastic con Plastic Man e della Torcia Umana uomo e della Torcia Umana androide sono abbastanza reali.
    Vi parlerò ora delle origini di questo favoloso quartetto, siamo nel 1961, prima che l’uomo andasse sulla Luna, in periodo di guerra fredda e in cui regnava la corsa allo spazio, queste sono le premesse narrative temporali in cui nacque questo fumetto.
    Il professor Reed Richards fa una riunione in cui partecipano il suo amico Ben Grimm, pilota collaudatore, Susan (Sue) Storm sua fidanzata e il giovane fratello di costei, Johnny. [​IMG]
    La discussione si basa sul partire o no per la Luna col razzo ideato da Reed, nonostante il fatto che il suo volo non sia ancora stato ufficialmente approvato, ne il funzionamento del razzo testato, se si aspetta ancora i Russi potrebbero costruire pure loro qualcosa del genere e porsi in vantaggio rispetto agli USA nel programma spaziale. Ben Grimm che dovrebbe essere il pilota esprime dei dubbi sulla sicurezza di un razzo non testato appieno col pericolo che i raggi cosmici possano uccidere gli occupanti dello stesso. Sue Storm ipotizza che Ben possa essere un vigliacco e questa molla gli fa scattare la decisione di partire. Entrano tutti e quattro nella base dove il razzo e tenuto e se ne appropriano in modo indebito (praticamente lo rubano anche se è frutto del genio di Reed), partono in direzione della Luna ma ad un certo punto i raggi cosmici penetrano nel razzo non essendo schermato a sufficienza e poco dopo Ben e Johnny ne sentono subito le conseguenze. Ben si sente così pesante da non potere tenere i comandi e Johnny si sente bruciare, il razzo è fuori controllo ma grazie al pilota automatico riescono ad arrivare a terra senza particolari conseguenze fisiche a parte lo sconquassamento del razzo.
    Atterrati, Sue è la prima che sperimenta gli effetti dei raggi cosmici diventando gradualmente invisibile sotto gli occhi dei compagni, lei discretamente preoccupata e i suoi compagni idem. [​IMG]
    Dopo la sua riapparizione poco dopo, Ben si arrabbia con Reed e mentre per la prima volta diventa la Cosa, una creatura umanoide le cui fattezze sono ricoperte da uno spesso strato di similpietra e così per tutto il corpo, dandogli solo quattro dita per mani e piedi,con una forza notevole (neanche si accorge di avere staccato un tronco di albero per colpire Reed).[​IMG] Sue lo definisce una “cosa”, Reed nel tentativo di scansare il colpo di Ben col tronco compie un movimento con collo e busto decisamente elastici allungando entrambi e poi stringe tra le sue braccia ormai ben più lunghe del normale Ben avvolgendolo in vari strati. “Intelligentemente” Sue nota che pure Reed è cambiato e poco dopo per completare l’opera Johnny si infiamma e scopre di poter volare.
    [​IMG] Quando ormai tutti sono diventati consapevoli delle loro nuove capacità, Reed inizia un discorso relativo ai loro poteri che Ben termina, il cui succo è che bisogna mettere i loro poteri al servizio dell’umanità, tutti sono d’accordo ed ognuno stabilisce il proprio nome di battaglia che lo accompagnerà da li in poi. Nel corso di oltre 50 anni di avventure vivranno di tutto, da un singolo nemico molto potente ma umano a semidei spaziali virtualmente imbattibili, razze extraterrestri che vogliono conquistare la Terra, andranno sulla Luna, troveranno razze perdute, combatteranno robot di vario tipo, andranno su altri pianeti, altre galassie, altre dimensioni e mondi sub atomici, affronteranno minacce mistiche, esseri immortali, gruppi di umani con superpoteri, esseri sotterranei e sottomarini, scienziati pazzi e androidi, extraterrestri singoli con grandi poteri, si uniranno ad altri gruppi di super eroi per combattere delle minacce particolari, verranno trasportati su un altro pianeta insieme ad altri super eroi come l’ Uomo Ragno e un nutrito numero di super criminali solo per il divertimento di un semidio spaziale e spariranno dalla faccia della terra per circa un anno e verranno creduti morti insieme ad altri super eroi per fronteggiare la minaccia di Onslaught di cui ho già parlato nella pagina relativa agli X-Men. Ma avranno anche i loro drammi personali, come la Cosa che vorrebbe tornare umano come i suoi compagni ma non può, la Torcia che perderà la sua ragazza o che si troverà sposato con un’extraterrestre sconosciuta al posto di una umana ben conosciuta o alla separazione di Reed e Sue o quando Reed per il bene dell’umanità si trova costretto a rendere vegetale suo figlio o alla presunta morte durata tantissimo di Reed.
    Si troveranno persino in bancarotta costretti a trovarsi dei singoli lavori o all’essere sfrattati dal loro palazzo. Infatti stabiliranno la loro base negli ultimi sei piani di un grattacielo di trentacinque a New York il Baxter Building; poi andranno in un altro palazzo di New York, il Four Freedom Plaza e poi troveranno dimora vicino ai moli della stessa città per poi tornare al Baxter Building che sarà tutto loro stavolta.
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    Nei loro vari eventi Ben e Johnny hanno pure avuto a che fare coi membri del Favolosi Quattro (non Fantastici) per eccellenza, i Beatles.
    E sempre nel periodo in cui dovevano raggranellare soldi si sono messi a lavorare. Sue come attrice, Ben come lottatore, Reed come scienziato in un laboratorio e Johnny sui motori di qualche macchina. Alcuni di loro (Reed, Sue e Ben) hanno anche fatto parte dei Vendicatori.
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    Ultimate FQ
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    Fantastici Quattro 2099
    I Fantastici Quattro sono anche stati protagonisti di una serie di fumetti Marvel ambientati nel 2099 assieme a personaggi come gli X-Men o l’Uomo Ragno e di un’altra serie Ultimate Fantastic Four in cui si rinverdiscono le storie di questi personaggi collocandoli in un ambito temporale molto più attuale slegato da più di quarant’anni di storie. Il loro successo ha fatto si che siano stati immortalati in alcune serie di cartoon televisivi oltre che a due film di un certo successo negli anni 2000 uno negli anni 90 quasi sconosciuto e un quarto uscito nel 2015.
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    Last edited: Apr 29, 2017
  14. _caramon_

    _caramon_ User

    Ho pensato molto... non mi va che QUI si possa vedere quello che diciamo e scriviamo da altre parti.

    La BP ha chiuso il forum in cui giocavo, chiacchieravo e mi ritrovavo con gli amici... io non voglio scrivere QUI e neanche comparire con un piccolo "mi piace"... non voglio che QUI si leggano i miei orari di gioco (a parte che finora nessuno degli inglesi li ha letti o utilizzati, ma il mio problema non sono i giocatori inglesi)... mi spiace se vi creo problemi. Possiamo discuterne tra di noi e vedere di trovare una soluzione? Grazie.

    Ringrazio ovviamente il Team Leader Air-Base per l'opportunità che sta dando a tanti giocatori di tante nazionalità diverse... ma io mi tiro fuori, perché non penso sia giusto: io spendo soldini e trascorro molto del mio tempo in questo gioco, credo sia un MIO DIRITTO di giocatore italiano avere un intero forum nella mia lingua, e non un piccolo posticino ritagliato all'interno di un altro... una specie di CAMPO PROFUGHI... mi sono fermata a Skyrama perché c'era un bellissimo forum e ora il forum non c'è più! Questa è la realtà dei fatti.

    Saluto e me ne vado.

    _caramon_, italiana.
     
    Last edited by moderator: Apr 29, 2017
  15. embriaco

    embriaco User

    E' un tuo diritto e mi scuso se ho pubblicato gli orari di tutti, che come dici giustamente non vengono certo letti dagli inglesi o da altri, la soluzione è semplicissima ed indolore, non ho mai voluto recar danno o fastidio a nessuno, anche fosse una sola persona, continua normalmente a pubblicare i tuoi orari di gioco sul nostro forum italiano, cosa che io non faccio poiché non gioco più....
    da oggi non pubblicherò più gli orari di nessuno e scusatemi.
    Non interessa a nessuno, inteso come Big Point, ne il forum italiano ne tantomeno la nostra partecipazione, per noi è un gioco per loro un fatto economico ragion per cui l'unica protesta efficace per avere un barlume di speranza di riavere un proprio forum sarebbe stata quella di procurare alla stessa big point una perdita maggiore rispetto ai costi del mantenimento dei forum......
    Perdita che avrebbero avuto se tutti i giocatori italiani, spagnoli, polacchi etc, avessero smesso di spendere soldi veri nel gioco...........anche se purtroppo a lungo termine avrebbero recuperato con i nuovi giocatori la maggioranza dei quali non utilizzano il forum....

    Il continuare ad essere presenti su questo sito o campo profughi od italiani all'estero come lo avevo chiamato io, ha senso solo per la speranza, inutile come tutte le speranze, ma pur sempre l'ultima a morire sino ai sepolcri, di avvicinare qualche ramingo al forum italiano che gestisci, vivo ed attivo, formato da uno zoccolo duro.......
    penso che anche nella vita reale comunque vada se vuoi continuare a vivere con gli altri devi dialogare e lasciare sempre per tutti una via di uscita, salvo non sia inevitabile uno scontro o per reazione....
    L'Aventino ha sempre lasciato spazio ai peggiori....
    ti saluto anche io e per curiosità....dove te ne vai ????? :):):):):)
     
    Last edited: Apr 29, 2017
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  16. miki1570

    miki1570 User

    “Pecunia non olet” dicevano i padri latini per giustificare la tassa sulla raccolta dell’urina nelle latrine gestite dai privati, Il denaro non puzza.

    La storia racconta che Tito lanciò dei sesterzi in una latrina, in segno di sfida al padre Vespasiano autore della suddetta tassa, quest'ultimo le avrebbe raccolte e, annusandole, avrebbe pronunciato le fatidiche parole.

    Questa locuzione latina è usata per indicare che il denaro è sempre denaro, qualunque sia la sua provenienza.

    Quanta amarezza e quanta tristezza prova il mio cuore nel leggere i messaggi contrapposti di due grandissimi amici, avvelenati dalle discutibili scelte di personaggi a noi sconosciuti, i cui unici ed esclusivi interessi sono il profitto e il denaro.

    Lasciamo a loro le tasse, l’urina e il denaro e teniamoci per noi il sentimento dell’amicizia che così faticosamente ci siamo conquistati e donati vicendevolmente.

    Miei carissimi amici Embry e Monica, voi non lo sapete ma al principio avevate giurato di essere amici per sempre!!!


    Non chiedo mai niente per me, fatemi questo regalo, accontentatemi.
     
    Last edited by moderator: Apr 29, 2017
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  17. Air-Base

    Air-Base Guest

    Hello my friends,
    I am very sorry that your forum is closed now. BP said, that you must go now to EN.
    So it was my decision to open a small corner for you.
    I hope you enjoy my verdict.

    There all can be, but not must.

    I wish you a nice time here, if you want this,

    Air-Base
     
  18. embriaco

    embriaco User

    Hi Air-Base,
    We know well that it was not your decision
    We know well that it was an economic deprivation of BP
    We know well that it was an unfair deception................
    Your opening a corner for us Italians and then for all other countries was a nice gesture of democracy according to what you could do.
    ...
    Thank you personally for this
    We are discussing all this, but you English, homeland of democracy, would you accept with the smile of losing your language and moving to germany?
    ...
    Ad maiora.
    (A cose più grandi)
    ( To bigger things )

    I wish you a nice time
    embriaco
     
    Last edited: Apr 29, 2017
    GBRY1967, olandiano and miki1570 like this.
  19. Air-Base

    Air-Base Guest

    Very funny,
    I am a bavarian boy...

    my homecity is Bad Staffelstein.


    Let us talk privat, how we can make the best about this situation.

    Air-Base
     
    embriaco likes this.
  20. embriaco

    embriaco User

    yes, very funny....
    Sorry i thought that you was english but the sense is the same ....
    Tomorrow I will try to write you privately even if I do not know how to do it
    thank you
    embriaco
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    Last edited: Apr 30, 2017